Chi Siamo


Il primo carnevale abbe inizio nel 1967, per iniziativa dei parroci dell’Orciolaia, un quartiere periferico della città di Arezzo, Don Sergio Bernardoni e Don Angelo Sabatini, coadiuvati da Francesco Gabelli, Libero Mori, Ferruccio Papini, Decio Salvadori e Vasco Vannelli ed ebbe luogo in un solo giorno presso il piazzale antistante la chiesa dell’Orciolaia, con maschere, giostre e spettacoli gestiti dai rgazzi che frequentavano la parrocchia. La festa terminò nella serata con la preparazione di un falò dove venne bruciato un grosso pagliaccio carnevalesco costruito dai ragazzi. Fu proprio attorno a quel fuoco che i numerosi presenti si auspicarono una ripetizione dell’iniziativa rendendosi da subito disponibili affinché l’idea non rimanesse limitata a quella circostanza, ma venisse ripetuta annualmente.

Con l’appoggio della comunità e di alcune organizzazioni, negli anni successivi, si cercò di svilupparlo all’interno dell’Orciolaia.

Nel 1972, Don Gino Milaneschi, allora Parroco dell’Orciolaia, insieme a Giuseppe Marconi ed Omero Mazzoli, cercò di ripristinare la festa carnevalesca, interrotta da circa 1 anno, con nuove idee che contribuissero alla manifestazione. Per questo motivo vennero allestiti tre piccoli carri, nei quali fu installato il materiale in possesso della parrocchia, cioè un cavallo e un ciuco di cartapestaed un vestito da Don Chisciotte.


L’anno successvo, il 1973, si cercò di rendere la struttura ancora migliore ed il maggior sostegno fu dato dalla famiglia Cantaloni del Mulinaccio, che oltre la propria collaborazione fornì anche tutti i mezzi meccanici oer il traino dei carri. Si trattava di trattori e rimorchi agricoli, allestiti in sole sette giorni lavorando di notte nell’aia alla luce delle stelle! In questo primo anno il Carnevale compì il promo sforzo finanziario, acquistando dalla vicina Laterina un “PINOCCHIO” ed una “DILIGENZA” per 60.000 Lire. Fu possibile fare solo una sfilata, in quanto le macchine agricole, dopo la sfilata, dovevano essere subito smontate e riportate al lavoreo nei campi.

 Nel frattempo era entrato a far parte del comitato Carlo Zurli, che si incaricò di prendere in prestito dal Centro Latte di Arezzo due mucche di legno (che servivano alla loro pubblicità); grazie a questo materiale ed a quello già in possesso del comitato dagli anni precedenti, fu possibile costruire ben 5 carri allegorici.

  

Nel 1975 il percorso si estese a tutta la città con l’uscita di carri per ben due domeniche consecutive. Nella orima uscita fu attraversata Via Fiorentina e Via Marco Perennio, nella seconda grazie ai permessi concessi dal Comune, si poté arrivare in Via Leone Leoni, Via Petrarca,Piazza Guido Monaco, Via Roma, Corso Italia, Piazza San Francesco, Via Garibaldi e Via San Lorentino.

 

A fare da contorno alla festa furono le numerose maschere, sia tradizionali che inventate dai ragsazzi della parrocchia. In questo anno furono acquistati due carri, l’INDIANO ed il TOTEM per 135.000 Lire.

A questo punto il comitato si rese conto che aveva bisogno di una struttursa abbastanza grande dove poter riporre il materiale a disposizione, e così prese in affitto un capannone in Arezzo per 30.000 Lire al mese. Tutti i soci dovettero tassarsi per poter fronteggiare il pagamento.


n ogni caso il Carnevale continuava a crescere, con la partecipazione di bande, famiglie di saltimbanchi, non perdendo di vista la priorità di essere un divertimento ed un luogo di incontro per bambini e famiglie. Per questo motivo all’interno del circuito era permesso solo l’uso di coriandoli e stelle filanti (come ancora oggi) per garantire l’assenza di pericoli. Pensiamo che questo renda ancor più piacevole la giornata passata con noi, e faccia stare più tranquilli i genitori.

Nel 1977 i carri cominiciarono ad avere una certa importanza ed iniziò la collaborazione con il Carnevale di Viareggio. Il vincitore delle sfilate viareggine di quell’anno, il Sig. Arnaldo Gsalli, costui appositamente per il nostro carnevale il “RE CARNEVALE”, da poco andato in pensione.


Nel 1978 si isituì la prima lotteria del Carnevale, in modo da finanziare le ttività del comitato, sostuita poi dal biglietto d’ingresso alle sfilate nel 1988.

Nel 1978 si tenne anche una edizione in notturna denominata “Grande spettacolo d’estate”, il 29 Giugno, dove furono usate 6.000 lampadine, quasi tutte prelevate da auto in disuso presso sfasciacarrozze di Arezzo e dintorni, e poi rimontate a regola d0arte ai Carri con sorprendenti giochi di luce.

il 1979 è un’altra data importante per il Carnevale Aretino dell’Orciolaia, perché gli organi di informazione cominciano ad occuparsi del carnevale e si comincia a fare uso di cartelloni pubblicitari.

Negli anni 80 il comitato divenne sempre più organizzato e stabile, grazie alla collaborazione di numerose persone.


alla intensa collaborazione con il carnevale di Viareggio, ed i trenini si moltiplicano all’interno del percorso, quasi tutti trainati da trattorini acquistati dalle fornaci DALL’OGNA di San Giovanni Valdarno, BAGLIONI di Laterina e MONDANI di Palazzo del Pero


Nel 1986 il Carnevale lascia il centro della città e torna all’interno del quartiere Orciolaia, a causa del disinteresse intorno alla manifestazione a livello sociale.


Il comitato si batté a lungo per ottenere i vari permessi e riportare il circuito in città, e così nel 1989 si trasferì nuovamente in Via Fiorentina, anche perché il numero delle presenze ogni domenica era sempre più alto.


Nel 1989 i carri si riaffacciarono in Via Fiorentina e le sfilate vennero trasmesse in diretta televisiva dall’emittente televisiva locale “Teletruria”. Anno dopo anno Via Fiorentina diveniva sempre più stretta per un carnevale in continua crescita.

Nel 1990 fu raggiunto un importantissimo traguardo per il carnavle aretino che strappò 10.000 biglietti in solo 2 domenichedu sfumata, raggiungendo le oltre 15.000 presenze considerando biglietti omaggio per i più piccoli e per i residenti. Il modo migliore per festeggiare i 25 nni di vita che arrivarono nel 1991.

Nell’onda dell’entusiasmo nelle edizioni successive vennero realizzati carri sempre sempre più grandi ed i volontari, animati da una sfrenata voglia di divertirsi e di far divertire, organizzarono una nuova edizione trasformando Via Fiorentina in una mini Viareggio.


Visto il crescente numero di partecipanti e visto il crescendo interesse per il Carnevale, nel 1999 il comitato ottenne dal Comune le autorizzazioni per svolgere la manifestazione in Via Marco Perennio e Porta San Lorentino alle porte del centro storico.


Questo fu un’edizione fondamentale perché, se tutto fosse andato bene, avrebbe aperto le porte al Carnevale Aretino di poter sfilare nel centro cittadino. Ancora una volta, l’Orciolaia per un mese colorò la città facendola diventare un paese dei balocchi. I carri, gli stand gastronomici, i coriandoli e le stelle filanti furono i protagonisti delle sfilate; Porta San Lorentino e Via Marco Perennio furono gremite di gente come non mai.

Conclusa questa edizione, i volontari dell’Orciolaia si prepararono alla sfilata che avrebbe aperto il nuovo millennio.

CARNEVALE ARETINO ORCIOLAIA

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